I pittori sono spesso ispirati da opere, quadri o riproduzioni del passato. Anche le opere realizzate dall'artista svedese Mamma Andersson (nata nel 1962), nota per le sue composizioni oniriche e vagamente narrative risentono dell’influenza della pittura nordica, dell'arte popolare e del cinema. Andersson nel libro 'Memory Banks' fa un ulteriore passo avanti, inserendo direttamente nei suoi dipinti immagini di pile di libri e fotografie vaganti, ritagliate da varie fonti. Osservando attentamente i quadri dell’artista, possiamo notare che i paesaggi e gli interni onirici svelano un immaginario comune dove fotografie e cartoline accumulate condividono lo spazio con la tavolozza dell'artista, paesaggi malinconici e una chiara pittura materica. 'Memory Banks' si concentra su questo aspetto della pratica pittorica di Andersson, evidenziando come i suoi disegni siano caratterizzati da un’inquietante e inspiegabile senso di familiarità che realizza grazie ai collage di diversi supporti artistici.

Mamma Andersson nasce nel 1962 a Luleå, in Svezia. Studia al Royal College of Fine Arts di Stoccolma, dove continua a vivere e lavorare. Le composizioni oniriche vagamente narrative di Andersson si ispirano alla pittura nordica oltre che alla folk art e al cinema. Il suo complesso uso di spazio pittorico e tecnica, che impiega spessi impasti e lavaggi materici, instilla sia un senso suggestivo di mistero che di familiarità domestica. Mostre monografiche dei suoi lavori sono state presentate al Museum Haus Esters di Krefeld, in Germania; all’Aspen Art Museum e al Moderna Museet di Stoccolma. Nel 2003 ha rappresentato il Padiglione dei paesi nordici alla 50° Biennale di Venezia. Le sue opere sono rappresentate in numerose collezioni museali, come quelle del Dallas Museum of Art; Göteborgs Konstmuseum, Goteborg, Svezia; Hammer Museum, Los Angeles; Museum of Contemporary Art, Los Angeles; The Museum of Modern Art, New York e Moderna Museet, Stoccolma.

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