Alcuni anni fa Joel Meyerowitz rimase profondamente colpito dalla visita allo studio di Paul Cézanne ad Aix-en-Provence. Il pittore aveva dipinto tutte le pareti del suo studio di grigio scuro e questo faceva sì che gli oggetti presenti nella stanza sembrassero come assorbiti da questo sfondo omogeneo. Meyerowitz capì che questo espediente era ciò che permetteva a Cézanne di poter cambiare rapidamente il proprio fuoco d'osservazione dagli oggetti allo sfondo e viceversa, evitando ogni rimando prospettico. D'altro canto, la stesura dei colori in campiture piatte è una delle caratteristiche per cui la pittura di Cézanne rimane ancora inconfondibile. Meyerowitz sentì allora il desiderio di fotografare quegli oggetti e lo sfondo magnetico che Cézanne aveva progettato per loro. Ottenuto perciò il permesso dal Direttore dell'Atelier, scelse d'impulso di fotografare ogni oggetto sul tavolo di marmo dello studio, posizionandoli tutti nello stesso punto. In seguito Meyerowitz decise di disporre i singoli scatti in file, simulando così che gli oggetti fossero disposti sulla mensola che si trovava sopra il tavolo. Usando quindi cinque di queste file, ciascuna composta da cinque oggetti, il fotografo ha creato un mosaico al centro del quale si inquadra il cappello di Cézanne. 'Cézanne's Objects' presenta questa serie di scatti che sono allo stesso tempo dei meravigliosi still life fotografici e una preziosa rivelazione sulla tecnica pittorica di Cézanne.

Nato nel 1938 a New York, Joel Meyerowitz è considerato, insieme a William Eggleston e Stephen Shore, uno dei più rappresentativi esponenti della New Color Photography degli anni ‘60 e ‘70. Dopo un’esperienza come art director, negli anni Sessanta iniziò a dedicarsi alla fotografia ispirato soprattutto da Robert Frank. Cominciò quindi a collaborare con diversi importanti autori come Garry Winogrand, Tony Ray-Jones, Lee Friedlander, Tod Papageorge e Diane Arbus. La macchina fotografica di piccolo formato (35 mm) permise a Meyerowitz di attraversare New York e comportarsi come un vero e proprio street photographer, registrando piccoli eventi casuali, dettagli minimi e rivelatori, volti e paesaggi urbani. Grazie alle collaborazioni con William Eggleston e Stephen Shore, Meyerowitz si avvicinò poi al grande formato fino ad arrivare all’importante lavoro che realizzò dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Meyerowitz fu l’unico autorizzato a fotografare da vicino Ground Zero subito dopo gli attentati: molte di queste fotografie sono poi state raccolte nel volume Aftermath: World Trade Center Archive. Fotografo sempre in evoluzione, ultimamente ispirato dalle opere e dalle vicende di Paul Cézanne, realizza una serie di fotografie agli oggetti dell’artista francese. Le fotografie di Meyerowitz sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private tra cui il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Fine Art di Boston e The Art Institute di Chicago. Tra le numerose esposizioni personali realizzate a partire dal 1966 si ricordano On the street, Color photographs, 1963-1973 (Chicago Art Institute,1994-95), e Aftermath: inside the forbidden city (mostra itinerante dal 2003). Joel Meyerowitz è rappresentato dalla galleria Howard Greenberg di New York.

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